Avere senso dell'orientamento non serve a nulla se tanto non sai dove andare. Meglio essere disorientati ma avere un punto da raggiungere. Quanto ci metti non è importante.

lunedì, novembre 27, 2006

ISABELLA SEI LA MIA SCRITTRICE PREFERITA

Oggi pomeriggio, avendo il pomeriggio libero come il vento, causa mancanza di lavoro ed eccesiva voglia di studiare mi sono dedicata al completamento del mio trasloco definitivo a casa dei miei genitori.
Mi restavano soltanto due scatoloni. In uno maglioni e vestiti vari, in un altro libri.
Ho svuotato il primo con estrema facilità e ho cestinato un bel pò di roba che si era ammucchiata sul fondo del piccolo armadio che avevo nell'altra casa.
Invece per i libri ho avuto grossi problemi. Non ho spazio, è chiaro. Mio fratello ha vissuto da solo nella sua stanza per 4 anni, ha colonizzato tutti gli spazi e nonostante abbia montato la libreria di pino dell'americano che mi sono tenuta, 7 mensole e la piccola libreria pollock II non avevo spazio per questi ultimi rimasugli.
Così ho montato le tre mensoline che vedete qui.
E sono molto orgogliosa del lavoro che ho fatto, perchè reggono tutti i libri e sembrano anche dritte.
Ho iniziato a tirare fuori i libri e quant'altro dalla scatola, ad un certo punto, da Fluo di Isabella Santacroce spunta una busta. C'è scritto, 19/08/2006. E' il giorno del mio compleanno. La apro, un biglietto, all'interno, c'è scritto: Tanti Auguri da mamma e papà, il tutto corredato da 100 euro.
In due pezzi da 50. Al momento ero un pò inquietata dalla circostanza.
Ma poi ho realizzato.
Si vede proprio quanto tengo ai soldi. Potevano andare persi per sempre, soldi regalati alle pagine di Isabella. Non che il libro valga 100 euro. Forse neanche i 7 dell'acquisto.
Però per ringraziare il libro ora vi lascio con una citazione della pagina in cui ho ritrovato la busta.

Tutt'a un tratto mi sento veramente sola. Unica anima sopra atolli senza verde. Un attacco di panico angoscioso paralizza la mia mente e accelera il mio cuore. Forse sverrò e cadrò a terra e tutti penseranno che sono una disgraziata ragazzina un pò puttana scappata di casa. Saranno tutti curiosi e nessuno chiamerà un'ambulanza e nessuno mi toccherà per paura di chissà quali infezioni mortali. Io sarò a terra con i capelli viola davanti alla faccia e le ciabatte marocchine saltate chissà dove e calpestate, calpestate fino a distruggersi. Una vecchia con i capelli tipo Miss Marple dirà con la voce acidamente disgustata: "Che brutta marmaglia i giovani d'oggi. Che brutta roba. Guarda che capelli da disgraziata. E' una vergogna. Poveri genitori. Più gli danno e più loro li trattano a pesci in faccia. Che schifo!"

domenica, novembre 26, 2006

GUARDA CHE NON ABBIAMO 16 ANNI

Ieri sera alle 19.30 sono a casa della zia di Giulia. C'è la cena in famiglia. Da Giulia si fanno un sacco di cene. Da primavera fino all'autunno, ogni giovedì sera cena alla vecchia casa della nonna, anche se ora è vuota resta sempre lì con il camino a disposizione per tutti.
Poi tre volte all'anno cena dalla zia, che sarebbe la prozia con le altre zie, che sarebbero prozie, cugini che sarebbero secondi cugini (o procugini?), le zie, i cugini, la figlia del cugino (che ad un certo punto mi sono ritrovato in braccio e mi ha vomitato addosso), la moglie del cugino, i genitori della moglie del cugino e pure mia madre. Per un totale di: 21 persone.
Io mi diverto un sacco, si mangia e si beve, mia madre è contenta, Giulia è contenta, tutti felici.
Alle 22 anche a causa del rigurgito che la bimbina di 6 mesi mi ha fatto sulla spalla io e Giulia torniamo a casa sua. Forse non dovevo agitarla tanto, son come bombe sti bambini.Casa di Giulia dista esattamente 8 minuti a piedi dalla casa della zia.
Siamo a casa.
Io e lei.
Guardiamo un film?
Chiaro che si. Io voglio vedere "vacanze in America" e non cominciate a rompere i coglioni su vacanze in America che a me Don Buro mi fa sempre morire dal ridere. E poi bisogna essere come Giulia, che lei è intellettuale dentro con una cultura artistica da far paura ma che si guarderebbe i film di Verdone, Banfi e soci a ripetizione. Bisogna saper godere anche delle piccole risate. Anche del trash e dei filmacci che però ti strappano sempre la risata.
Giulia mette un disco mentre scelgo il film.
Mette Think Pink di John "Twink" Alder. Mamma mia.
Sono catapultato negli anni '70 e non è la prima volta che lo dico che dovevamo nascere in quegli anni, mica questi che ci sono toccati.
E alla fine ci vediamo "Carrie lo sguardo di Satana" perchè un horror come quello ci sta proprio bene in una serata come questa.E mi sembra proprio di avere 16 anni, la prima volta che vidi questo film. Manco a dirlo con Carlo, Giulia e Davide. A casa di Giulia ma non questa perchè intanto i suoi hanno cambiato casa. Rimasi scioccato. E lo resto anche stasera.
Soprattutto perchè sono riuscito a sbronzarmi con l'amaro Montenegro e il liquore al caffè. E quando mi trascino a casa ho solo l'immagine di Carrie coperta di sangue nella testa e una gran sensazione di aver avuto di nuovo 16 anni. E mi piace un sacco.

sabato, novembre 25, 2006

CI SONO ANCORA

Staserà mangerò la minestra di bietole.
Ieri ho mangiato il farro.
A colazione cereali.
Voglio il caffè, il buondì, la pizza, la carne, le patate fritte, la pasta al ragù e il budino.
Che dire, la convivenza è meravigliosa, è fuori ogni dubbio. Ma mi mancate tutti un sacco e ancora mi ci devo abituare a questa vita nuova. E scommetto pure tutti voi. Anzi sono sicurissimo.
Mi capita ancora ogni tanto di fare delle cose che facevo per voi, soprattutto per Giulia. E non lo scrivo che sei la sorella che non ho mai avuto e il tono non è questo, solo che magari nessuno deve pensare che ci SI possa dimenticare così in fretta di questi anni.
Sarà il primo natale ognuno a casa sua. Non come gli altri anni. Ma se l'inglese ci degna della sua presenza faremo qualcosa insieme, sicuramente.
Mi spiace non esserci stato molto ma ho avuto un sacco di cose da fare e ne avrò almeno fino a marzo, con la consegna di un paio di cose molte grosse e importanti che mi portano via molto molto tempo.
Però voglio che sappiate che è difficile anche per me, senza scadere nel patetico. Vi penso spesso, anche al Vanza e a tutte le volte che non l'ho sopportato in questi anni.
Manu vi saluta.
Ciao

giovedì, novembre 23, 2006

E SE LO DICE LUI

Io poi sono quella che non sta bene.
Quella che "è un pò fuori ultimamente".
Ieri pomeriggio torno a casa verso le 5 da un pomeriggio passato con un mio amico al bar del conservatorio di Milano in cui ho anche incontrato il mio professore del liceo. E dio santo, già è sfiga.Tornata a casa, spero di riuscire a spararmi un pò di televisione trash come è nella migliore tradizione delle giornate depresse.
Entro con il motorino dal cancello del garage e quindi non passo dal cancelletto e non vedo se c'è qualcosa nella posta.
Mia madre torna alle 18.30 e dopo che mi sono sparata Gosford Park perchè porcaputtana è morto Robert Altman e la tv proprio oggi doveva decidersi a mettere un film decente. Io già mi volevo sparare il caso umano di Costanzo e i ragazzini di Amici, decretando alla fine della visione, che sì forse la mia vita ora non è il massimo ma c'è gente che sta peggio. E che poi non vengano a dire che la tv non aiuta.
Comunque, vado avanti che poi perdo il filo.
Dicevamo, mia madre torna alle 18.30 e dice: "c'erano questi cd nella cassetta della posta"Tutta la discografia dei coldplay.
Roba che se sei un attimo depressa è bene riporre il più lontano possibile da te stessa. E così ho passato le restanti due ore della giornata ad ascoltare le loro meravigliose canzoni piene di allegria.

And we live in a beautiful world
Yeah we do, yeah we do
We live in a beautiful world

seh seh come no. Chris Martin ma va a cagare va.

Comunque chiunque sia stato non è stato per niente divertente. E un sospetto ce l'ho, conoscendo solo una persona che possiede tutti quei cd.

martedì, novembre 21, 2006

SE NON VUOI VENIRE, ALMENO DILLO PRIMA!

Torno a scrivere.
Buonasera a tutti.
Dovevo passare un'interessante serata con il mio ragazzo o attuale, chiamatelo come vi pare, ma starò da sola.
L'invito per cena.
Ceniamo insieme. Scrivo io, su un sms.
Va bene, alle 20.30. Risponde lui.
Ore 20.25, forse 20.27. Non vengo, ho la febbre e sono stanco, ciao. Dichiara rigidamente lui.
Non rispondo.
Già ho fatto finta di cucinare per te, riscaldando delle cose che ha preparato mio fratello, ho evitato di mettermi le calze a righe che tanto non ti piacciono, sono stata qui ad aspettarti e tu dici che non vieni?
Non nego, il mio iniziale momento di felicità. Un momento breve e leggero che si è subito trasfromato in un gran momentone di incazzamento.
Lo so, perchè non viene.
E' colpa del concerto del minchia, al quale anche lui voleva venire e per il quale è stato gentilmente invitato a stare a casa.
Però mi ero fatta perdonare.
La domenica insieme. Per me son sforzi, non potete capire.
E' colpa di un sacco di cose che non sto qui a spiegare perchè mi annoio io solo a pensarle, immagino se le scrivessi.
Adesso vado a guardarmi un film che con lui non avrei mai potuto vedere.
Tanto fra poco torna Carlo e... non ho detto niente.
Credete sia possibile smaterializzarsi per il prossimo mese e ritornare direttamente a gennaio?

sabato, novembre 18, 2006

IL CONCERTO DEL MINCHIA

Una pioggia allucinante che si sfoga tutta nei 20 minuti di strada.
Alle 21 ancora mi chiedo se ho voglia di andare a questo concerto dei Motel Connection. Mi dico, ma chi cazzo li conosce i motel connection.
Però insomma. Preferirei uno di quei concerti psichedelici anni 70 che si spara sempre la Giulia ma non importa.
Passo a prenderla alle 21.30 quasi 22 sotto casa.
Raggiungiamo questo meraviglioso posto che è il Live di Trezzo. 30 minuti da casa, nella nebbia e nella desolazione padana.
5 minuti dal parcheggio, dopo che, come sempre, sbaglio l'uscita dell'autostrada, Giulia dice: ma i biglietti li hai tu?
Io: biglietti? Quali biglietti?
Lei: ah andiamo senza biglietti?
Io: no, li compriamo dentro, perchè sei riuscita ad imbucarti anche in quel posto?
Lei: no no mai
Intanto mentre cerco parcheggio mi dico, silenziosamente: cazzo! I biglietti Luca, brutto idiota!
Arriviamo, a me pare tardi, a Giulia no.
Birretta prima di entrare, che fa veramente freddo. Sembriamo due barboni confronto alle ragazzine superfighe che ci girano intorno nel parcheggio.
Vorrei farlo.
Aprire la macchina, sparare 1916 dei Motorhead, che ho in cassetta sotto il sedile e spaventare tutte queste ragazzine per bene.
E lo sto per fare, mentre mi chino e con una mano sto per prendere la cassetta da sotto il sedile di Giulia, lei dice: non lo fare Luca, non lo fare.
Ma no perchè?
Lei: fa troppo freddo, devi tenere la macchina aperta.
Ah vabbè quanto è saggia sta ragazza.
Allora finisce la Moretti che ti concia sempre lo stomaco per bene e ci dirigiamo all'entrata.
Scopriamo che di gente non ce n'è così tanta e facciamo i biglietti. 13 euri più 3 di tessera, perchè ovviamente la lascio a casa, 6 un rhum e coca, 4 una birra.
Gesù.
Ma comunque. La gente non è tantissima.
C'è il dj che mette musica ma nessuno se lo calcola molto, le prime due file sono già occupate. Tutte donne. Vorrei infilarmi in mezzo a queste due file di ragazzine e gridare: amatemi perchè sono una rock star!!
Lo dico a Giulia, lei dice: saranno tutte minorenni, stai attento.
Ma mi trattengo, son troppo vecchio per tutte queste stronzate. Il concerto comincia che sarà quasi mezzanotte. Almeno credo.
Samuel, il cantante dei subsonica, è il mio mito. Padronanza scenica, grande chitarra, aria tra il divertito e oh mio dio adesso svengo, dito puntato sulla folla e sguardi ammiccanti.
Mi sembrava di avere 16/17 anni. E' chiaro che lo zarro di provincia si è convertito nel fighetto. E' un’evoluzione. Il tamarro evolve in fighetto, possibilmente finto alternativo con un vestiario che sfiora i 150 euro. Sorrido. Solo per non piangere.
A 18 anni, una volta, sono andato in una mega discoteca nel bresciano. Tutti tamarri, tutti in preda a strani deliri. Mi chiedo, ci sarà ancora questa gente?
Samuel intanto, mentre io sono nel pieno delle mie stronzate mentali sull'evoluzione della specie tamarra, si comporta come un sacerdote. Mostra alla folla uno strano oggetto che emette suoni e musica. Almeno credo emetta musica. E' una scatoletta colorata. La mostra alla folla e sembra gridare: adoratemi, sono il vostro nuovo dio. Le ragazzine impazziscono. Impazzisco anche io.
Qualcuno spieghi a Giulia come fare ad essere meno educata. Le dico: andiamo avanti.
Lei tenta lo sfondamento, una pratica in cui è bravissima, e ogni volta che tocca una persona chiede scusa. E' dotata di una gentilezza che fa quasi paura. Non puoi schiacciare un piede ad una persona mentre sei in mezzo ad un casino abbastanza moderato, girarti, sorridere e dire: scusa.
Toccare una ragazzina immobile e dire: oh scusa.
Dopo 20 scusa, mi dispiace, permesso siamo davanti. Sono tutte basse qui davanti. Una canzone e poi è finito.
Mi prendo la mia solita birretta post concerto, un rito immancabile e resto un altro pò con Giulia nel locale.
Vedo il tipo, amico dei subsonica, che intrattiene relazioni pubbliche. E' un brutto lavoro ma a qualcuno tocca farlo.
Va bene basta, voglio uscire.
Mi si rompe l'autoradio in autostrada, esattamente su questa canzone. No Fun, 1969, degli Stooges, dall'album The Stooges. Mamma mia. Brividi. Iggy mi vuole punire. Vanza, sei andato al concerto tamarro, hai disonorato la bandiera del rock. Sono paranoico, Giulia dice: ma dai è un caso. Ma lo sento che anche lei si inquieta per questa circostanza.
Dice: Iggy ci perdonerà.
Speriamo dico io.

giovedì, novembre 16, 2006

IN UN FUTURO ANTERIORE

Giulia è un pò fuori ultimamente.
Mi manda via mail queste recensioni di libri e film che guarda.
Cito dalla sua ultima mail:
"la pubblicherai in una futura rivista. Ho fiducia in te e nelle tue capacità. Pubblicala nella tua rivista mentale, un idelatipo del giornale perfetto per ciascuno".
Poi, quando ci vediamo e le chiedo delle recensioni che mi manda, fa finta di niente e mi tratta come se io fossi il pazzo. Quale recensione? Quale libro? Quale film?
Vorrei capire ma mi pare impossibile farlo.
Vorrei pubblicarne qualcuna ma ho un pò paura della reazione.
In prima pagina, nella mia rivista mentale preferita, c'è la recensione del Grande Gatsby. A ruota la disquisizione sulla personalità di Bateman. E me ne glorio.

lunedì, novembre 13, 2006

LA CASTAGNATA

Io e la mia attuale ultimamente funzioniamo come una perfetta coppietta di provincia.
Il che mi innoridisce abbastanza.
Ieri pomeriggio, complici una coppia di suoi amici storici, siamo andati a svolgere quell'orrendo rito che è la ricerca di castagne nei boschi.
Premetto.
A me le castagne mi fanno cagare. Mi fanno cagare i boschi. Mi fa cagare l'umidità e non mi piacciono neppure i suoi amici. Purtroppo sono incombrenze da sopportare.
Prima di uscire, decido che sorriso indossare.
Sono indeciso.
Sorriso di circostanza? Sorriso affabile? Sorriso entusiasta?
Decido per quello entusiasta. Mi voglio rovinare in questo pomeriggio.
Allora.
Il bosco si trova a circa un'ora da casa nostra, nei pressi di un'orrenda centrale elettrica.
Io la trovo fantastica. Fa un rumore assurdo. Un zzzzzzzzz che pervade tutto il bosco e aumenta proporzionalmente all'umidità che ci circonda.
I due amici storici sono attrezzatissimi. Io mi sono portato solo gli stivali da pioggia su consiglio della mia attuale.
Il maschio della coppia dice: Luca, non sei vestito adeguatamente, dove sono i guanti?
Io: come non sono vestito adeguatamente? Non vedi che sorriso entusiasta mi sono messo?
Lui: eh?
Io: vabbè
Tutti: andiamo a prendere le castagne.
In silenzio religioso, maschi davanti e femmine dietro ci addentriamo nel bosco.
Dopo aver provato insistentemente a convincere la mia attuale a defilarci dalla coppia storica, non avendo ricevuto feedback (come direbbe Giulia mentre lavora) positivi, comincio anche io la ricerca delle castagne.
Questi cazzo di ricci pungono tantissimo e dopo 3 minuti netti mi scazzo subito.
Con la scusa di avere dei guanti in macchina dico: torno alla macchina che forse ho dei guanti.
Così una volta tornato alla macchina non trovo niente di meglio da fare che far su una canna e starmene in pace a fumare mentre il continuo zzzzzzz della centrale elettrica mi penetra nelle orecchie.
Ore due forse tre dal sentiero con cestini al seguito tornano i tre cercatori di castagne.
Ma dov'eri Luca??
Io: non ho trovato i guanti e mi sono fermato qui.
Tutti: guarda quante castagne abbiamo preso.
Io: ho tolto il sorriso entusiasta purtroppo, cosa posso fare?
Tutti: eh?
Io: vabbè fa niente.
La cosa più assurda è che poi siamo dovuti andare a casa di parte femminile della coppia storica per mangiare le castagne. Ma dio santo, una delle giornate più lunghe della mia vita.
Pulisci le castagne, fai il taglietto alle castagne, cuoci le castagne, mangia le castagne, parla di castagne, vomita le castagne.
Non ce la faccio più.
Ore 23, spossato e in delirio da assunzione esagerata di castagne sotto ogni loro forma, prego la mia attuale di dirigerci verso casa sua.
Come è bello il portone di casa sua e finalmente posso tornare a casa mia.
Ma la cosa assurda è che sono quasi convinto che ieri sera, nella penombra della mia cucina, abbia visto una torta appoggiata sul tavolo e sono quasi sicuro che fosse una torta di maledette castagne.
Sono, di nuovo,paranoico.

giovedì, novembre 09, 2006

PER RINASCERE HAI SEMPRE BISOGNO DI MORIRE

Sono riemerso dalla stato paranoico degli ultimi giorni.
Gli ansiolitici fanno miracoli che non potete nemmeno immaginare.
Ribeccatevi il vecchio me.
Citazione.
E se avete voglia indovinate l'autore e se ci riuscite anche il libro.
Giulia esclusa dal gioco.
Addio.

Di sicuro nessun uomo poteva essere tanto terribilmente cambiato, e in così breve tempo, quanto Ruderick Usher! Solo a fatica potevo accettare che quel languido uomo esangue fosse il mio compagno d'infanzia. E' vero che il suo volto aveva sempre avuto qualcosa di singolare. Pallore cadaverico, occhi grandi, umidi e incoparabilmente luminosi; labbra pallide e serrate, dal disegno di sorprendente bellezza; la linea del naso, dal delicato profilo ebraico, insolitamente interrotta dalla larghezza delle narici; mento che, mancando di ogni prominenza, rivelava una qualche mancanza di energia morale. Capelli più delicati e sottili di una ragnatela: questi tratti, uniti a tempie eccessivamente ampie, gli conferivano in complesso una fisionomia non facilmente dimenticabile. Ma ora, l'esasperazione del carattere prevalente dei suoi lineamenti e della loro espressione abituale, lo avevano cambiato al punto che non mi rendevo conto di chi avessi davanti. Più di ogni altra cosa mi allarmavano il pallore mortale della pelle e lo sguardo lucido e quasi irreale. Anche i capelli serici erano cresciuti incolti, e poichè, nella loro trama sottile e disordinata, fluttuavano più che intorno al viso, non riuscivo neanche con uno sforzo a ricolleggare l'attuale immagine arabesca a un'idea di semplice umanità.

martedì, novembre 07, 2006

E' FINITO IL LATTE!

La visita del nostro migliore amico Carlo di ieri sera mi ha fatto riflettere.
Non sono allarmista, siete voi che pensate subito male.
15 mail?
va bene, diciamo circa 15 mail. Ma tutte di una riga. E' che ho i pensieri frammentati, premo invio e vorrei scrivere altro e così via fino ad arrivare a 15 invii. E se le rimetti tutte insieme in realtà sono una mail sola.
Convinti della spiegazione?
Non mi riesce di meglio.
Comunque Giulia non torna anche perchè inutili visitatori invisibili di questo blog che leggete e non commentate non avete scritto nulla. Bastava un torna, ti vogliamo bene, ci manchi e invece niente.
E lo so che ci siete perchè il contatore sale ogni giorno.
Comunque.
Carlino ci degna della sua presenza, chiede di noi, si informa. Non aveva mai scritto qui dentro, lui dice che legge sempre ma poi al telefono o via mail mi chiede delle cose che dovrebbe sapere.
E poi la rilfessione.
Vuoi dire che questi maledetti utenti invisibili sanno molte cose di me senza che io sappia nulla di loro? Sanno più cose di Carlo?
Lo dico alla mia ragazza, parlando dei blogger in generale.
Sai, vagamente, se scrivessi in un blog, se diciamo avessi un blog in cui scrivo di me, non che io scriva di me in un blog, non mi permetterei mai di scrivere di te in un blog, al massimo parlerei di me, ma di te proprio no, ma parlerei di me se avessi un blog ma assolutamente non ce l'ho, non sono tipo da blog...
(dopo aver sospettato per parecchio che lei sapesse di questo posto, ieri ho avuto la conferma che non lo sa. Eli se dici le bugie diventi grassa. capito?)
E insomma lei dice:
Sai che scoperta! E' chiaro che se scrivi in un blog la gente ti legge e nessuno è obbligato a commentare. Sei tu che decidi quanto scrivere della tua vita.
E' chiaro.
Lo sapevo ma non avevo mai realizzato. Cioè, ora, voi, utenti invisibili, sapete un sacco di cose su di me e io non so un cazzo su di voi.
E continuerete a saperne, perchè vaffanculo, questa cosa del blog diventa una specie di droga alla fine.
Per cui alla mattina arrivo in ufficio e la prima cosa che faccio è guardare se ci ha scritto qualcuno. Poi vedo che non ci ha scritto nessuno ma che ci sono passate 5 persone. Chi siete??E comunque tutte le varie informazioni che avete accumulato su di me, sia chiaro, non è detto che siano vere. Cioè, non è detto che io sia così pirla come appaio qui dentro.
E poi sia chiaro che nel mio profilo c'è scritto Sesso: male
ma non vuol dire male, che faccio sesso male, vuol dire di sesso maschile. Chiaro?
No perchè bisogna mettere i puntini sulle i. Scusate, oggi sono paranoico e senza controllo.
Quando torna Giulia???

domenica, novembre 05, 2006

LE 12 FATICHE DI VANZETTI

La situazione:
cena a casa di architetto e vegetariana con la mia attuale
12 fatiche:
Prima prova da superare:
resistere dal saltare addosso alla mia attuale appena la vedo scendere da casa sua e mi si mette in macchina con quella gonnellina fatta apposta per essere tolta immediatamente.
Seconda prova da superare:
resistere dal prendere e andarsene appena sei in zona Piazza delle cinque giornate e dopo 20 minuti ancora giri come un pirla con la macchina per trovare parcheggio.
Terza prova da superare:
salire 4 piani di scale perchè l'ascensore non funziona e resistere sempre alla suddetta gonna che sta facendo le scale prima di te.
Quarta prova da superare:
sorridere alla vegetariana cercando di sembrare anche convincente mentre mostri i denti ma nascondi il ghigno istantaneo che è venuto fuori.
Quinta prova da superare:
mangiare senza far vedere il proprio ribrezzo, la minestra di legumi e fagioli, la carne finta, la verdura bollita e il dolce dietetico.
Sesta prova da superare:
cercare di trovare almeno un argomento che possa accomunare tutti e quattro i partecipanti a questo gioco. Calcio? Politica? Libri? Tette? Religione? Tasse?
In ordine li ho provati tutti, perdendo e vincendo però con l'argomento temperatura e ambiente. Carta jolly del quizzone di Mike che mi fa guadagnare punti con l'uscita: "è iniziato il vero inverno, ho già messo il piumone".
Settima prova da superare:
resistere alle palesi divergenze di opinione tra me e la vegetariana. E non dico altro. La prova più difficile.
Ottava prova da superare:
fare comunella il più possibile con l'architetto. Ho portato una bottiglia di Macallan che ci aiuterà parecchio nell'impresa.
Nona prova da superare:
cercare di resistere alla voglia irrefrenabile di scarabocchiare qualcosa sulle pareti del soggiorno. Così orrendamente uniformi e schifosamente color pesca.
Decima prova da superare:
evitare l'argomento Giulia e relativa sparizione per tutta la serata. L'archi è pressante e vuole a tutti i costi che gli siano raccontati particolari e situazioni delle quali non ho il diritto di parlare. Glisso alla grande e ne esco vincitore.
Undicesima prova da superare:
abbandonare Manuelito in un luogo qualsiasi della casa. Senza che nessuno se ne accorga, senza che l'architetto cominci a pensare che porti veramente sfiga.
Dodicesima prova da superare:
Uscire di casa salutando la vegetariana in maniera allegra e sagace, riconfermando la pessima opinione che lei ha su di me e facendo battute di indubbio gusto sulla convivenza.
Prova bonus:
resistere alla gonna che di nuovo mi cammina davanti mentre scendiamo dalle scale. Mentre saliamo in macchina.
Premio:
posto nell'Olimpo dei pirloni. Ampiamente guadagnato, avendo superato tutte le prove tranne la prova bonus. Ma poco conta. Sempre 12 ne ho superate e mi posso ritenere ampiamente soddisfatto.

venerdì, novembre 03, 2006

PECORE PER MANU

Le cose stanno in questo modo.
Giulia e io abbiamo litigato. Pesantemente. Divergenze di opinione. Insanabili da anni. Uccisione veloce da parte di entrambi con parole affilate. Succede sempre. E' inevitabile, se conosci bene una persona, è inevitabile finirla con le parole in pochi secondi.
E' successo in sintesi estrema questo. Giulia, poi, decide di andare in montagna per un pò di giorni. Ma io in questo non c'entro nulla. Problemi e affari suoi.
Succede che poi mi porti manuelito a casa, lasciandomelo in custioda per questi giorni di lontananza. Regalandomi il pieno controllo del blog. Cito testuali parole: "puoi scrivere quello che vuoi".
Perchè nel mentre, tra litigate, scazzi, casini, festa dei morti, cani recapitati, dipartite, succede che io e Giulietta facciam pace come sempre, perchè ci vogliamo tanto bene.
E allora prendiamo in serenità questa dipartita, repentina o meno giudicate voi.
Immaginiamola vestita da Heidi che corre per i prati insieme a un moderno Peter e con caprette e cani al seguito. E se volete mettiamo anche il nonno, che gli anziani dan sempre quel tocco di folklore che sa tanto di Domenica nel Villaggio.
Ora.
Nel primo pomeriggio mi è venuto un leggero mal di gola, poi si è arrossata sempre di più, ancora di più, stanchezza e brividi. Mi misuro la febbre e porcaputtana ho la febbre.
Mentre scrivo questa roba inutile, sono sul letto con il portatile che mi sta ustionando le gambe e uno sguardo fisso che mi osserva.
Mi viene da rivolgere un pensiero nell'aria.
Manuelito, non è che porti sfiga???

giovedì, novembre 02, 2006

VADO IN PAUSA

Mi prendo una pausa da questo posto almeno fino al 16 novembre.
Ci penseranno il Vanzetti e l'architetto a portare avanti il blog, se avranno voglia di scrivere.
Ciao a tutti.

mercoledì, novembre 01, 2006

LA FESTA DI HALLOWEEN

Quanto le detesto le feste come queste. Giovani trentenni nell'uscita libera infrasettimanale che si divertono o si constringono a farlo. Perchè sei un perdente a stare a casa, a stare in silenzio per più di due minuti in mezzo alla gente, a non sbronzarti a dovere, a non fare il pirla per più di due minuti.
E insomma. Scema io che ci sono andata.
Però mi rendo conto sempre quei tre secondi prima che succeda il tutto di aver fatto la stronzata. Quando la macchina entra nel parcheggio del locale e un parcheggiatore con la torcia per l'occasione ti dice dove parcheggiare. E' quando vedo quella torcia che mi entra dritta in un occhio e ci comanda dove sistemare la macchina che mi rendo conto che era meglio se restavo a casa.
Una concentrazione di gente idiota che difficilmente ho trovato. La mia amica invece non concorda con me.
Non capisce quando mi soffermo all'entrata e le dico: Dammi tre secondi.
Lei dice: per cosa?
Non capisce che è una preparazione necessaria per superare tutti questi trentenni. Poi, è chiaro che nella serata abbia fatto finta anche io di divertirmi, di ridere alle loro idiote battute, ai loro sorrisi, agli sguardi e a tutto il resto.
E' Halloween, una delle feste più inutili del mondo, divertiamoci alla grande.
Penso al mio amico Ale che mentre sono qui mi chiama per dirmi che è ad una maratona di film splatter. Mi dice che è immerso in una visione apocalittica del mio corpo smembrato e con litri di sangue ovunque. Trovo l'immagine assolutamente adatta alla situazione e lo ringrazio per avermi regalato tre miseri secondi di redenzione.
Intanto i professionisti del divertimento, sorridono a tremila denti e continuano con i loro rituali.
Io vorrei tanto starmene in disparte e osservarli in silenzio ma non mi riesce. Vengo continuamente raggiunta da qualcuno che deve per forza e assolutamente parlare con me. Mi devono tutti raccontare la loro vita. Esternare il loro divertimento imposto.
Alle 2 per fortuna ritorniamo alla macchina.
Il parcheggiatore non c'è più.
Da appuntare su un agenda, se riuscissi ad averne una: ad Halloween 2007 hai la febbre.