Avere senso dell'orientamento non serve a nulla se tanto non sai dove andare. Meglio essere disorientati ma avere un punto da raggiungere. Quanto ci metti non è importante.

martedì, febbraio 27, 2007

Avevo il pomeriggio libero e me ne tornavo a casa con la vespa.
Sono tanto felice in questo periodo quando salgo sulla vespa, con il sole fortissimo e il cielo tutto azzurro che non sembra nemmeno vero.
Allora al posto di andare dritto come sempre giro a sinistra al semaforo che mi porta a casa e vado al parco. Pago il posteggio per la vespa e chiamo Giulia.
"no, non posso, devo studiare"
"dai fa un caldo assurdo, esci un pò"
"no, giovedì ho l'esame non posso proprio"
"saremo giovani per ancora così poco tempo, esci"
Dopo venti minuti con il suo motorino paga anche lei il parcheggio.
Sembra che sia corsa fuori di casa per arrivare in così poco tempo.
Fa così caldo che abbiamo tutti e due i jeans e la maglietta a maniche corte mentre ci sediamo sull'erba che è un pò umida, non secca come quella di luglio. E non ci sono tutte quelle api e moscerini che ci sono le ultime due settimane di quel mese, che ci vede sempre in questo parco e in questo prato con l'albero in mezzo.
Giulia ha portato un libro, tanto per cambiare.
Sento freddo ad un fianco, scoperto, perchè siamo solo in due.
E lei legge un pezzo dal libro.

"Dovrei odiarlo, mio padre, ogni tanto mi sembra proprio di odiarlo. C'è una storia, sui giornali, da qualche settimana, una ragazza ha pagato il suo ragazzo perchè le assassinasse il vecchio. Le famiglie, Gesù Cristo. Se non altro, coi fidanzati si può rompere. Quei vecchi romanzi pieni di orfani che alla fine ritrovano i genitori - verrebbe voglia di dire, non cercateli, si sta molto meglio senza. Credetemi. Prendetevi un cane, se proprio non ce la fate a star soli. E' una delle grandi ambizioni della mia vita - essere orfana. Con una rendita, naturalmente. E un harem di uomini che vanno e vengono ai miei ordini, belli e senza volto come quelli che ci si scopa in sogno."
Ho vent'anni e vado per i sessanta.
Ma oggi ne ho sentiti 17 e poi, il silenzio.

venerdì, febbraio 23, 2007

ANDATE AL CINE?

Ieri sera.
Adesso attenzione che in quest post inutile è presente anche la Giulia.
Ieri sera siamo andati a fare l'aperitivo. In un posto che lei odia nel nostro paesello che a lei non piace. Non a caso se te ne vai a vivere per 4 anni a Milano city un motivo ci sarà pure.
A me piace invece. La vita di provincia intendo. Me la godo un sacco. Stesse facce, discorsi pochi, pettegolezzi tanti.
Facciamo questo aperitivo.

"leggero eh, che poi devo andare in piscina"
Sì sì. A parte che tutta la durata dell'aperitivo è presa d'assalto dal dubbio sulla presenza o meno del costume sotto il maglione della mia amica. Dubbio che vede partecipare anche altri due ragazzi, compagniucci miei che elargiscono le loro teorie su gravità e altro.
Sciolto il dubbio andiamo in piscina.
E dopo la piscina propongo come mio solito pizza e birra ma non accetta nessuna delle due.
Le due sarebbero la Giulia e L. che deve tornare a casa dal suo convivente napoletano capace di 10 chiamate in 20 minuti. Anzi meno, nei minuti in cui mi sono fumato due sigarette appoggiato alla macchina.
Dio mio.
Andiamo al cinema.
Megamultisala, vuoi che alle 22 non troviamo un film decente da vedere?
Eccolo lì, ci chiama.
Notte prima degli esami, oggi.
Oggi suona come una minaccia ma fa niente.
Giulia dice: "sì andiamo, ma solo se fanno la canzone di Antonello."
Io non so se fanno la canzone di Antonello e che, come mi è stato raccontato, fu eseguita da Giulia durante la visione del precedente film. Ora, io di certo non mi tiro indietro se c'è da eseguire una canzone e fare un pò l'idiota.
Prendiamo posto al cinema, ultima fila centrale.
Tre, due, uno. Mi siedo e no mi manca qualcosa. I pop corn e la coca. Non ne posso fare a meno. Lei sì e mi scassa perchè no al cinema non si mangia, fai rumore. Purista dell'immagine che non sei altro, non siamo alla visione di un superfilm che bisogna ascoltare in religioso silenzio, siamo alla visione di un filmetto del cazzo per giunta italiano e quindi non ci salverà nemmeno il doppiaggio.
Vabbè me li compro i pop corn.
Un coso mega a 5 euro.
E me li metto in mezzo alle gambe mentre la Giulia già quasi si addormenta durante gli spot, che durano un tempo interminabile.
Caldaie, abiti da sposa, pasta con il supersugo (2 volte), macchine, spot antipirateria e finalmente il film.
Due palle enormi. Questo film è di una noia e di una banalità che supera ogni aspettativa. A me il primo aveva anche fatto discretamente sorridere e lo avevo trovato carino nel suo genere. Ma questo è inguardabile.
Verso la fine Giulia dice: "ma la canzone di Antonello ancora non l'hanno ancora fatta. "
Eh no e secondo me se devo dirla tutta nemmeno la faranno.
E infatti non la fanno.
Disappunto e tristezza.
L'unica nota positiva sono le tette della protagonista, sempre lì in bella vista. Due gran belle tette in mostra per tutto il film. Ma non valgono comunque un'ora e mezza di noia.Tornando a casa ho messo la canzone di Antonello e l'abbiamo cantata tutta e mi è toccato anche fare due volte la strada perchè la canzone durava di più rispetto alla strada per tornare a casa. Ma sono grandi momenti.

lunedì, febbraio 19, 2007

OK, IL PREZZO DEL RITORNO E' IL DISAGIO

Il ritorno di Carlino non è andato come ce lo aspettavamo.
Stamattina ho fatto anche lo stronzo con Giulia che oltre ad essere in chiara crisi per un pò di cose gli mancavo giusto io a dirgli che forse non ci si doveva comportare così.
Ora non so, per rimediare alla stronzaggine che mi prende ogni tanto, forse potrei scrivere una lettera di perdono a Repubblica e chiamare maurizione il baffone per farmela scrivere così non rischio di aggiungere altre stronzate.
Vabbè mi spiace eh, le scuse poi te le faccio in privato, anche se non mi rispondi al telefono da un pò.
Questo blog diventa sempre di più la quintessenza della noisità ma chi se ne frega.
Prevedo un viaggio a breve in terra straniera che di starmene a casa mi sono un pò rotto.
Lavoro, lavoro, lavoro.
Fidanzata, fidanzata, fidanzata.
Casini familiari, casini familiari, casini familiari.
Noia, noia, noia.
Per sfuggire alla cosa smetto di lavorare venerdì, porto la mia attuale da qualche parte e non mi faccio vivo fino a lunedì forse martedì, dipende dalla possibilità che si presenti la reale minaccia di licenziamento, che mica vivo solo di aria e amore.

Aneddoto:
Giulia dice che:
A- non posso fare a meno di parlare di lei (va bene te la passo)
B- non posso fare a meno di farmi i cazzi suoi (e ti passo anche questa)
C- la rubrica aneddoti della nostra infanzia brianzola non piace a nessuno (non sono d'accordo)Piace a me e anche all'archi quindi direi che basta per farmi andare avanti.
Però questa volta al posto di raccontarvi di quando Giulia si è chiusa nel bagno all'asilo con Marco P. o di quando alle medie ha cercato di infondere cultura in Mirko B. (non quel Mirko ma un altro), insomma al posto di raccontare questa roba vi racconto cosa ho sognato stanotte.
Ho sognato di essere ad una puntata di Ok il prezzo è giusto.
Ero tra il pubblico che gridava numeri e prezzi in maniera convulsa, poi la voce di Ok ha detto: "il prezzo è giusto per Luca." E io sono sceso tra il pubblico urlando e provando una gioia di infinita grandezza. Poi Iva ci ha chiesto di indovinare il prezzo di un'aspirapolvere e c'era pure Ana Laura che mostrava il folletto.
Io ho indovinato subito e ho battuto Carlo e Giulia che erano i miei avversari che hanno sbagliato alla grande. E poi siamo andati alla ruota e ho girato.
Tutto il pubblico mi incitava e gridava:" 100! 100! 100!"
Ho fatto 10.
Allora Iva mi ha detto di girare di nuovo.
E il pubblico continuava a gridare: "100! 100! 100!"
E io mi sono girato verso di loro e dicevo: "no 100! se faccio 100 perdo! Gridate 90!"
Ma loro insistevano e continuavano a gridare: "100! 100! 100!"
Ho girato la ruota ed ho fatto 100.
Allora sono andato nel pubblico e ho iniziato a picchiare uno.
La faccia che aveva questo uno non la dico ma tu sai chi sei.
Nota a margine: tesoro torni a scrivere? Sono disposto a fare tutto quello che vuoi ma torni a scrivere qui?
Tanto lo sospettiamo tutti che scrivi da qualche altra parte ma non ci puoi abbandonare così. Ti prego. Almeno diccelo. Soffro, soffro terribilmente.

mercoledì, febbraio 14, 2007

LA ROCKSTAR CHE E' IN ME E' ANCORA E SEMPRE VIVA

Ero sul tram.
Il 27 per la precisione, stavo andando in corso 22 marzo per incontrarmi con un amico.
Ad un certo punto sul tram sale un tipo.
Occhiali da sole, cappellino, chitarra alla mano.
Parte una canzone.
Forse non sarà una canzone
a cambiare le regole del gioco
mnh, penso. Che canzone è?
Mica la conosco.
E volete, che io, rockstar dal grande passato e dall'ancora più magnifico futuro non sappia una canzone??
Non scherziamo.
Va avanti.
arriva un brivido e ti trascina via
e sciogli in un abbraccio la follia

cazzo, ho capito.
Così seduto al mio posto vicino ad una ragazza, anche molto notevole, immetto aria nei polmoni, gonfio la cassa toracica e apro la bocca cantando:
notti magiche
inseguendo un goal
sotto il cielo
di un'estate italiana
E intanto, mentre sono lì che mi sforzo nella mia grande interpretazione, con gesti e oscillamenti, la ragazza notevole ride.
Ridacchia per la precisione.
Dai sciogliti, figlia mia, non vorrai fare la vecchia a vent'anni?
Di nuovo:
Quel sogno che comincia da bambino
e che ti porta sempre più lontano
non e una favola - e dagli spogliatoi
escono i ragazza e siamo noi
Non cantato ma in attesa del ritornello.
E ancora, aria nei polmoni, bocca aperta, canto:
notti magiche
inseguendo un goal
sotto il cielo
di un'estate italiana
Prendo la mano alla ragazza e la faccio oscillare insieme alla mia. All'inizio non sembrava molto felice poi si è lasciata andare.
E il tipo con la chitarra ripeteva mentre suonava: "forza 27, tutti insieme!"
Così mi alzo e applaudo e dico: "grande, grandissimo!"
Anche la ragazza applaude e sorride. Non ridacchia che è ben diverso.
Poi passa con il bicchierino per prendere le monete, elargirò una buona mancia.
Metto le mani in tasca, convinto di avere, come sempre, solo pezzi piccoli e sentendoli in mano li butto nel bicchieri.
Un pezzo da 2 euro e 2 da 1 euro. Cazzo 4 neuri! Ora come me lo compro il biglietto alla macchinetta che ho perso l'abbonamento?
Comunque io e il suonatore scendiamo alla stessa fermata e gli stringo la mano, dicendo: "bravo, sei stato bravo."
Vorrei che mi dicesse: "anche tu". E che mi facesse l'occhiolino da dietro gli occhiali scuri invece lancia un grazie e prende il tram dall'altra parte.

Sì sono nazionalpopolare e a me queste canzoni pop italiane piacciono un sacco.

lunedì, febbraio 12, 2007

LO SPETTACOLO DELLA SUA AGONIA

Alla mia ragazza non piace andare al cinema.
E l'ho scoperto da subito, avendo fatto il test che fa sempre la Giulia ai ragazzi con cui esce.
Tornato dal test, Giulia mi ha detto (mentendo): vabbè dai non è così importante.
E visto che mente malissimo, l'ho capito subito che invece un pò era importante.
Resto con questa cosa del cinema addosso per un pò di mesi.
E finisce sempre così, che io voglio andare al cinema e lei no. Non mi piace, mi annoio.
Crack, fa il mio cuore ogni volta che lo sento.
Ieri ci volevo andare e ho chiamato Giulia che non risponde e poi scrive un messaggio: starei cercando di dormire un pò, è importante?
No, figurati non è importante.
La penso con le gambe incrociate, sul letto, con il pigiama mentre cerca di fare qualsiasi cosa per dormire.
Così l'ho fatto, vaffanculo.
Ci sono andato da solo.Il discorso è che a me piace andare al cinema per il gusto di starci. Il film non è nemmeno così importante. Così ci vado, da solo, come faceva Carlo quando si rompeva della gente e non voleva parlare con nessuno.
Mi fa un pò di tristezza all'inizio, alla cassa.
Biglietti?
Io: uno (con la testa un pò bassa e la voce fatta uscire piano)
Bigliettaia: uno solo?
Io: sì uno soloBigliettaia: ah ok
Io: vabbè son sfigato e annoiato dalla gente, mi spiace.
Bigliettaia: come?
Io: no fa niente.
Mi smolla il biglietto e mi dirigo alla sala.
E ti pareva che non dovevo sedermi in mezzo tra due coppie. Quanto vi odio.
Mi vedo questo film che nemmeno mi piace ma mi fa sempre piacere stare al cinema.
In realtà siam tutti un pò malati di cinema. Nel senso di luogo, come porzione del mondo. Carlo solo alle ultime visioni da solo, Giulia il pomeriggio prima visione nei multisala della periferia dove hai la sala solo per te.
E comunque son stato contento.
Prossimo obiettivo: mangiare in un ristorante da solo
Poi: un concerto da solo
Perchè ho bisogno di disintossicarmi un pò da questo desiderio di stare sempre con la gente intorno. Poi così per provare, magari scopro pure che mi piace e divento uno di quei vecchi che non sopportano la gente e se stanno sempre da soli. Perchè alla fine la solitudine consapevole non è nemmeno così male.
Ho perso un pò il filo del discorso di quello che volevo dire.

Apprezzate, un post inutile dopo 4 giorni.
E' il caso che torni alle citazioni? Che faccia discorsi intellettuali e importanti? Che metta solo foto? La pressione del capo mi distrugge.
Giulia se indovini a cosa si riferisce il titolo ti faccio un regalo. Un regalone eh.

mercoledì, febbraio 07, 2007

ONORATE IL NUOVO CAPO

Manca poco alla tragedia.
Giulia è in uno stato comatoso/insonne da troppo tempo, diventa intrattabile/assolutamente intrattabile e poi son cazzi.
Così, visto che lei non scrive, che si prende una pausa e robe varie, io divento il proprietario titolare di questo posto.
Prometto solennemente di non raggiungere i livelli di delirio dell'altra volta che facevo un post ogni 12 ore. Giuro.
Poi Giulia è amministratore della società dei cazzi nostri e se vuole ci spazza via tutti in un nanosecondo.
Ora vi lascio con l'anedotto.
Visto che quello delle dietorelle era piaciuto a tutti, ora arriva il momento della nuova rubrica "il vanza e gli altri da piccoli"
Gli altri due sono Giulia e Carlo, io sono il protagonista.
L'aneddoto si chiama: Vanza non te lo perdonerai mai, disse la mamma.
Dove abitiamo noi c'è una cava di sassi. Una cava dentro ad un boschetto che una volta congiungeva i campi con le pannocchie e quelli con il grano. Ora ci hanno fatto la rotonda per la statale e la discarica e pare ci faranno anche un centro sportivo. Le attività da fare alla cava erano più o meno cinque.
La corsa campestre che si chiamava "camminiamo insieme" che si faceva ogni anno fino alla quinta elementare in cui tutti ricevevano una medaglia ma in cui io ho vinto in terza elementare e a me hanno dato pure la coppa.
(posso mettere la tua foto mentre corri con la maglietta con scritto "camminiamo insieme", dai per favore)
Poi si limonava selvaggiamente nel boschetto. Però già stavo alle medie e mia mamma, avvisata da una sciura impicciona che mi vedeva sempre lì, mi sgridava e diceva che non ci dovevo andare con le ragazze che c'erano i maniaci.
A 18 anni si prendeva la macchina e si andava a far le prove senza patente. Hanno imparato tutti a guidare lì. La Giulia ce la riporto il mese prossimo, ha promesso.
Poi in inverno, quando l'inverno esisteva ancora, e nevicava tanto si andava sulle montagnette di sassi con il bob e sembrava di stare ai piani di Bobbio tanto erano ripide le montagnette. E io mi ricordo che per andare, lo zio della Giulia, Ivis dall'emilia con furore, ci attaccava dietro al motorino, il Si per interderci, con la corda e ci portava fino alla cava. Che tu arrivavi, dopo aver fatto la stradina e avevi il culo a pezzi da quanto facevano male i sassi che beccavi.
In estate, sulle montagnette, si andava con le bmx.Una volta, da piccoli piccoli, tipo 7 anni siamo andati alla cava in primavera. Io mi ricordo che Giulia non voleva scendere, che aveva paura e che io invece la volevo veder scendere con la mia bici. Allora l'ho spinta e lei è caduta e si è fatta uno sbrego enorme sul ginocchio e ha perso un sacco di sangue. Poi l'abbiamo caricata sulla bici, sulla mountain bike di Fabrizio (che ora è spostato, dio mio) e l'abbiamo portata a casa.
Quando sono tornato a casa ho raccontato a mia madre la cosa e avevo un peso addosso che non si può immaginare. Mia madre mi ha dato l'unica sberla della mia vita. Forte e secca. Il giorno dopo, all'oratorio feriale, ho scavalcato il murello che separava l'oratorio maschile da quello femminile e mi sono scusato con Giulia che portava una vistosa fasciatura sul ginocchio.
Lei non ha detto niente ed è tornata dalle sue amiche perchè la suora la chiamava.
Ora ha ancora la ciccatrice sul ginocchio destro e a me sembra sempre di sentire la mano di mia madre che mi dà quella sberla che tanto mi meritavo.

domenica, febbraio 04, 2007

IO ERO CONTRO MA NON GLIENE FREGAVA MAI UN CAZZO A NESSUNO

seh seh giuliè quale voto doppio??
Ricordo alcuni scampoli di vita insieme:
io ero contro l'acquisto comune della seconda tv e l'abbiamo comprata
io ero contro al pesce rosso e l'abbiamo preso che per fortuna è morto dopo 3 mesi che mai visto un pesce che cagava così tanto
io ero contro al quinto coinquilino e l'americano ha scassato il cazzo per 2 anni
io ero contro al sesto coinquilino e il Vanza ha rotto le palle per tre mesi e il secondo americano per 4
io ero contro a ridipingere la mia stanza di arancione e alla fine mi sembrava di dormire dentro alla fanta
io ero contro all'acquisto dello stereo quando il glorioso Sony ci ha abbandonato e abbiamo comprato quello stereo a 9.99 euro alla LIDL che ci abbandonato dopo 2 settimane
io ero contro all'acquisto della cassettiera in anticamera e sui suoi spigoli ci ho perso dita e stinchi, maledetta, spero ti abbiano bruciato in discarica
io ero contro allo scrivere in bagno ogni stronzata che vi veniva in mente e dopo 4 anni il muro del bagno era un murales che neanche le mura del leoncavallo sono così piene
io ero contro alle cene trituraminchia del martedì e per due anni le abbiamo fatte, sempre!
io ero contro all'acquisto dei piatti con il fiore blu e ora mi ritrovo con 22 e ripeto 22 piatti con il fiore blu, perchè un servizio da 12 per 5 persone non bastava era necessario comprarne 2
io ero contro a tutte le ragazze che si portava Carlo a casa e nei primi due anni è più il tempo che ho dormito sul divano che nel mio letto
io ero contro alla gente che non conoscevo che si faceva la doccia nel mio bagno e invece non facevo altro che lavare i miei asciugami
io ero contro alla gita al lago quando l'americano è partito e invece mi son beccato l'acqua per tre giorni
io ero contro al fatto che chiunque poteva usare la mia macchina e invece: Carlo ha preso 4 multe, Sara è finita contro un paletto di cemento, il Vanza ci ha vomitato dentro, l'americano ha fatto un incidente
io ero contro al Vanza e invece sono 4 anni che mi scassa la minchia quotidianamente
io ero contro a mr Spagna e invece me lo son dovuto sorbire per un anno al primo round, per un pò di mesi al secondo round constatando con immensa gioia che aveva mantenuto gli stessi difetti
io ero contro a far fare la spesa all'americano e invece ho sperperato una marea di soldi in patatine, merendine e birra
io ero contro a far cucinare Giulia e parecchie volte ho rischiato di finire in ospedale
io ero contro alla gara di gavettoni che si è consumata tra balcone e soggiorno nell'estate 2003
io ero contro all'anguria piena di rhum che è stata tramortita l'estate scorsa lasciando dietro di sè una scia di roba appiccicosa che ancora c'è il segno
io ero contro alle chiamate intercontinentali su cellulari dell'americano e invece ho discusso due giorni per una bolletta di 453,25 euro con lui che diceva che in america poteva aver chiamato chiunque
io ero contro a tutto il parlare che facevano Giulia e Carlo solo dalle 2 alle 4 di notte perchè parlare come tutte le persone normali di giorno faceva tanto brutto
io ero contro a far fare la lavatrice al secondo americano e ora possiedo più mutande e magliette color pastello che bianche
io ero contro a tutti gli epiteti che avete dato alla mia ragazza e son mesi che la sento chiamare in ogni modo tranne che con il suo nome
Devo andare avanti?
Perchè ne ho molte altre.
Poi non mi si dica che non ho pazienza, io prima di vivere con voi ero un ragazzino bravo, preciso e fighetto ora ho momenti di isteria che nemmeno mia madre in menopausa.

Detto ciò se vuoi chiudere, chiudi ma io sono contro e voto per la pausa.

sabato, febbraio 03, 2007

IN FORMA PER L'ESTATE

Ieri sera ho accompagnato Giulia ad acquagym.
Una gioia che non si può immaginare.
Così mi prenoto per un'ora di nuoto e mentre la cara nemica dello sport è lì che si fa il culo con le vecchie che la circondano, io mi faccio sta nuotata.
Alla fine quando esco dalla piscina, sto di un bene che non riesco a descrivere.
La Giulia un pò meno.
Andiamo a mangiare. Pizza e birretta che io faccio sport per piacere non per dimagrire.
Poi verso le 11 mi chiama la mia ragazza e mi prega di raggiungerla in un locale.
Voglia di andare a Milano: zero.
Son così rilassato che trovarmi nell'ennesima serata piena di gente non ho proprio voglia, però lei chiama io rispondo funziona così, vaffanculo.
La Giulia se ne va a casa, a piedi, che tanto mica piove e abitiamo in un cazzo di paese con 2000 persone e la passeggiata notturna in solitudine te la puoi ancora permettere.
Arrivo a Milano, tutto consumato dalla statale, in cui ho beccato anche un incidente.
Lei mi aspetta fuori da questo posto.
"Tanto lo sapevo che non avevi voglia di stare in mezzo alla gente."
Madonna mia.
Passeggiamo allora, fino a casa sua.
Poi stamattina mi sveglio a Milano a minimo 1 km dalla macchina, abbandonata in una via del cazzo.
Mi sveglio, faccio colazione e mi dirigo alla macchina.
Cammino tantissimo e mi perdo un paio di volte.
Però ho in testa una domanda.
Un discorso che qualcuno ieri sera, forse, da quanto ho capito, doveva farmi ma che non è uscito.
Quindi chiamerò in piscina e prenoterò per martedì. Stessa ora.

giovedì, febbraio 01, 2007

MANUALE DI BANALITA'

Non ho molte amiche femmine.
Con una delle poche mi organizzo per andare al cinema. Tanto non dormo cazzo sto a casa a fare.
Cosa vuoi vedere?
Manuale d'amore 2
Già iniziamo male.
A che ora?
22.15
Va bene.
Alle 7 arriva un messaggio: viene anche R. (il suo ragazzo) è un problema?
Ma che palle.
Io queste ragazze che non escono tre metri senza il loro ragazzo attaccato al culo non le sopporto.
Ovvio che se mi dici viene anche R., la domanda "è un problema?" è inutile. Non ti posso scrivere: sì è un maledetto problema perchè non possiamo passare 3 secondi io e te e basta? Senza lui dietro?
Se le dicessi è un problema lei dovrebbe dire a R. che è meglio se non viene, lui si incazzerebbe e un mare di altri giri inutili.
Il problema non è che R. mi sta antipatico, a parte il fatto che guida da schifo e quando siamo tornate da Dublino è venuto all'aeroporto e mancava poco gli vomitassi in macchina, ma il vero problema è che io con te e R. non voglio uscire.
Ogni volta che dico qualcosa a questa mia amica lei dice sempre: "viene anche R. è un problema?"
Ma gesù.
Comunque il film era il mediocre film che mi aspettavo. Alla fine ci sto anche bene con loro due.
L'unica cosa è che poi l'amica mi rimprovera dicendo: "non mi racconti mai niente di te."
Eh ma và chiediamoci anche perchè visto che ogni volta c'è sempre lui. Io i cazzi miei a lui non li racconto.

Non vorrei che questo diventasse uno di quei barbosi blog (che già è strabarboso di suo) con tutti i filmati da youtube però questo concedetemelo.
Ho quasi pianto quando l'ho visto la prima volta, mentre mia madre dall'altra stanza ha commentato dicendo: "ancora questa roba? Non ce ne eravamo liberati il decennio scorso?"
Casalinga senza cuore.