Avere senso dell'orientamento non serve a nulla se tanto non sai dove andare. Meglio essere disorientati ma avere un punto da raggiungere. Quanto ci metti non è importante.

martedì, maggio 22, 2007

W LA WELTER

Mi piace in questi giorni uscire di casa dalle 8 alle 9. Tornare al citofono che non ha il mio nome e scendere in garage. Guardare distrattamente la macchina, un paio di volte la vespa e poggiare il culo sulla bici.
Poi esco e inizio a pedalare.
E' solo pieno di moschini a quell'ora.
Ieri sera ho visto Giulia al balcone mentre discuteva con suo padre di non so cosa. Indicavano tutti e due i campi davanti a casa loro con il giornale in mano. Visto che ci sono le elezioni del sindaco immagino stessero esaminando qualche piano comunale.
In ciabatte con la maglietta bianca di casa e i pantaloncini ho girato un po’ per strada. Mi sono fermato al baretto con i vecchi che ancora giocavano a carte e il tipo malato per il videopocker che metteva dentro 10 euro alla volta come stesse usando delle caramelle.
Mi sono preso un montenegro con ghiaccio come un vero vecchio di provincia e ho ripreso la mia bici. Mi bruciava un po’ lo stomaco e forse avrei dovuto mangiare qualcosa, così sono rientrato nel bar e ho preso un bounty.
E chi lo sa il perché.
Non ha migliorato la mia condizione di ragazzo senza famiglia in giro per la brianza e non ha migliorato il mio stomaco. Il bounty a pensarci bene fa schifo, di tutte le schifezze che uno può comprare è la peggiore. Ti si impasta in bocca e ti lascia quel sapore zuccheroso per ore. Associato al montenegro è ancora peggio.
Sono tornato verso casa e ho beccato le vecchie che tornavano dal rosario.
E' morto un certo Severino, nessuno sapeva chi era. Ma la parte bella della storia è che questo signore di ottant’anni abita nella stessa via di un altro Severino ottantenne che è conosciuto da tutti perché abitante storico della frazione.
Così per un paio di giorni chiunque ha pensato che fosse lui ad essere morto. Anche io quando mia madre ha chiamato dicendomi: “vai a casa della Carla (la moglie) a fare le condoglianze."
Fortuna che mento spesso a mia madre e le ho detto che ci sarei andato senza pensare di poterlo fare sul serio.
Così ho visto queste signore che tornavano dal rosario per un uomo che non avevano mai conosciuto o per un uomo che era ancora vivo se volete vederla da questo lato.
Ora, conoscendo il tipo, sarà lì a toccarsi le palle fino a consumarle.
Severino quando andavo all'oratorio stava dietro al bancone del bar e di sera ti dava lui le caramelle.
Gli oratori erano separati, quello maschile e quello femminile. Una volta, più o meno a 10 anni, ci avevo mandato la Giulia a comprarmi le caramelle all'oratorio maschile che era l'unico con il bar con gli alcolici e aperto di sera. Volevo i puffi. Quelli molli con il corpo blu e il cappello trasparente. Sedevo su quelli che chiamavamo panettoni. Grossi proiettili di cemento proprio davanti al bar. Lei era tornata indietro quasi piangendo dicendo che Severino non le aveva voluto dare i puffi perché era una femmina e perché ormai era tardi. "fai venire il tuo amico che sta fuori" le aveva detto.
E io non ero entrato perché non avevo voglia e perché ero una testa di cazzo proprio come adesso.
Come quando avevo rubato le palle dall'albero illuminato della nonna di Carlo e mia madre per punizione mi aveva costretto a fare il pastorello nel presepe vivente. Da qui il perché alcuni mi chiamano sempre pastorello.
Carlo sono tanto felice che è tornato anche se per veramente poco.
La prossima volta ci facciamo un bel montenegro in ciabatte. Giulia tu no che sei femmina e gli alcolici non te li danno.

Nota a margine: è martedì mattina, sono a casa e mi annoio. Sarete preda dei miei deliri per tutta la mattina. Rendetevi reperibili.

Devo decidere qual è il mio tormentone per la settimana ed eventualmente per il mese. Sono indeciso tra frangetta e limonare.

sabato, maggio 05, 2007

NEL DESERTO C'E' SEMPRE UN'OASI MERAVIGLIOSA (e quell'oasi sono io)

Ecco sì ci fanno notare che qui è il deserto.
E' il deserto anche la mia voglia di scrivere un nuovo post inutile.
Però lo scrivo lo stesso.

Incidente diplomatico l'altro giorno, quando ricevo una telefonata proveniente da Londra. Penso subito che l'architetto, in visita di cortesia (secondo lui), sia stato buttato nel Tamigi da carlino o dalla sua ragazza e che Carlo voglia indicazioni su come sparire e crearsi una nuova identità.
Invece succede che carlino voleva tornare in Italia, ha comprato il biglietto e ha scelto il weekend più di merda tra tutti i weekend di merda dell'anno. Così ha litigato con Giulia rompendo una cornetta del telefono di una cabina telefonica inglese e ora sarà braccato a vita dai bobby che lo inseguono chiamandolo "italian vandalo".

Mr Spagna in fuga verso le valli piemontesi vorrebbe tanto tornare ad essere il ragazzo benvoluto di questi mesi, ma caro mio, ce ne vuole a recuperare tutte le stronzate che hai fatto negli ultimi tempi. Sempre amico ti sono, un po’ meno fedele forse, un po’ meno "partiamo tutti insieme per la prossima vacanza". Sarà perché prima non ti reggevo tanto sarà perché ho pure cambiato opinione e sarà pure perché una volta hai limonato con la mia vicina verso la quale aspiro da sempre a vite dissipate in fiumi di alcol, sesso e nefandezze varie.

Se avessi le tette credo sarei felice che gli altri le guardino. A parte che le toccherei costantemente. Per cui fatico a comprendere perché:
a- la mia attuale si risenta del fatto che faccio continui complimenti alle sue tette. "Non ho solo quelle". Amor, lo so ma ora sono concentrato, che sei intelligente te lo dico un'altra volta.
b- la mia amica (non dico chi) si risente quando uno sconosciuto le chiede se può toccarle.
Capisco che per ora tutti gli uomini vadano inseriti nella categoria "stronzi" e al massimo si possano meritare la sottocategoria "coglioni" però ieri sera una toccatina gliela potevi concedere.

In estate andrò in Portogallo. Credo e spero vivamente. Il mio progetto di andarci in vespa con la mia attuale fallisce miseramente in virtù dei danni che potrei provocare al suo sedere e al nostro rapporto. E non sia mai che io voglia rovinare il suo sedere. Mi spiace, ci avevo sperato, sarebbe stato il mio ultimo viaggio in vespa, dopo la Grecia e l'Italia intera però credo prenderò un comodissimo aereo. Forse riesco a convincerla per la tenda, barattata contro l'albergo pieno di ogni comodità.
La cosa più fastidiosa è che dovrò partire a luglio, maledetti piani ferie di questa azienda di inutili collaboratori e cocominchia. Forse strappo l'ultima di luglio e la prima di agosto e che il santo delle vacanze mi assista in questi giorni di forsennate lotte sindacali.

E' iniziata la stagione dell'aperitivo selvaggio. Ogni sera ingurgito litri di negroni seduto su sedioline di plastica in questa amena brianza, tranne questi giorni che piove.
Faccio conoscenze e risulto simpatico alle giovani provinciali tettemunite.
L'aperitivo a Milano ha qualcosa di stucchevole che non saprei descrivere. Sarà la sensazione per cui questa è la prima estate in cui non c'è più l'appartamento con i coinquilini, sarà che se vado a Milano devo fare l'aperitivo con la mia attuale (e fin qui gioia) e con le sue amiche petulanti (e qui immenso dispiacere), sarà che a Milano c'è più inquinamento, sarà che andarci senza carlino mi mette tristezza e pure senza la Giulia che ora è inacidita verso il genere maschile e che non si fa nemmeno toccare le tette quando uno glielo chiede gentilmente. Ma perché?

Nota a margine: adoro word che corregge stronzi con stronfi, coglioni con ciglioni e negroni con neuroni.