RITORNIAMO ALLE VECCHIE ABITUDINI
Da quando non vivo più a Milano mi stresso il doppio.
Sembra assurdo e me ne rendo conto ma è così. Prima scendevo di casa e andavo direttamente alla metropolitana, stavo sulla stessa linea per l'ufficio e per l'università. Dovevo solo stare attenta a prendere quella con la direzione giusta. E basta. Un costo cognitivo limitato, superato dal comportamento standardizzato che ne derivava. Tutti i giorni la stessa strada.
Ora, invece, nella triste brianza mi tocca fare le seguenti cose:
scendere la scale, prendere il motorino, starci seduta per un tempo che varia dai 20 ai 30 minuti, litigare verbalmente e a gesti con molti automobilisti incazzati quanto me di trovarsi incastrati alle 8.30 di mattina, parcheggiare il motorino alla stazione della metropolitana, aggirare il tizio che ogni giorno mi vuol far pagare il biglietto per il suo parcheggio abusivo, scendere in metropolitana, cercare di tirare fuori il tesserino con le dita congelate, correre in metropolitana cercando di non farsi frantumare dalle porte che si chiudono come due tagliole, cercare un posto per sedermi cercando di evitare tutti i tizi con lo sguardo e la posizione da falco per prendersi l'ultimo posto libero, resistere alla tentazione di dare tutte le monete a tutte le persone che chiedono la carità, scendere cercando di aprire un varco fra tutte le persone, correre al lavoro per sentirsi dire: ma com'è che arrivi sempre con questo sguardo da sopravvissuta alla maratona?
Ma anche vaffanculo, stronzo che abiti a 5 minuti da qui.
Così, oggi, faccio tutta la medesima trafila che ho descritto, solo che scendo a San Babila perchè devo andare in università. Mi sono stressata tantissimo perchè in ordine:
un camion ha tentato di investirmi (ripetute volte)
ho quasi investito un vecchio in bici in contromano
un tizio cingalese ha tentato di vendermi dei fiori che si muovevano con la faccia di un bambino in mezzo ai petali ( al momento ho anche pensato di avere un'allucinazione)
Sono arrivata in ritardo all'esame (prima volta in tutta la mia vita, nonostante io sia sempre in ritardo, agli esami mai successo)
mi è quindi toccato un posto di merda vicino a una stronza con un vestito verde
non ho risposto a due domande che valevano 4 punti l'una
ne ho sbagliata una
ho sbagliato metà esercizio
deduco che non ho passato l'esame oppure che facendo il conto dei punteggi per domanda, dovrei prendere un voto che osclla tra il 18 e il 22
il che mi sembra abbastanza una merda per aver passato più di un mese a studiare economia
l'unica cosa piacevole della mia giornata, il pranzo con Ale, è saltato perchè ha ben deciso di fare altro
non ho visto il vanza che probabilmente ha perso l'uso di un polmone per chiamarmi
ho capito che la strategia migliore per aggirare gli africani che ti vendono i libri, non è comprare un libro all'inizio del corso e mostrarlo come una bibbia convertitrice per tutta la strada per far capire che hai già eseguito l'acquisto, ma parlare al telefono. Ti vedono impegnata in altro e non ti disturbano.
infine, sono tornata a casa e ho visto che era rimasto un pò di gelato, la giusta quantità di equilibrio, direbbe quello stronzo prof dell'esame di stamattina. La metto nella tazza e trovo un tubetto di smarties. Essendo il mio pranzo decido di versarlo sulla tazza, ma all'interno non c'erano smarties bensì sassi raccolti dalle due bambine, figliocce di mia madre. Perchè cazzo, anche se avete sei anni, dovete mettere dei sassi in un tubetto per confetti di cioccolato? E per giunta riporli nel mobile come se nessuno avesse mai toccato il tubetto?
Alla vista dei sassi nel gelato, vorrei avere una crisi isterica di pianto ma non ne ho mai avuta una e non ho cominciato oggi.
Poi, per finire sul serio, esco con una mia amica che comincia il pomeriggio dicendo: andiamo a comprare i regali di natale!
Io dico: vorrei morire adesso
lei dice: ma perchè sei sempre così tragica??
Vorrei essere isterica non tragica. Ho comprato una serie di oggetti inutili:
un gatto di legno
un kit per confezionare braccialetti
una lampada senza lampadina
un salvadanaio a forma di mela
Adesso, cari amici miei che leggete il blog, decidete che regalo volete perchè sono troppo stressata per pensare di andare in un altro negozio e non pensare di voler uccidere tutti con un lanciafiamme. Nonostante sia assolutamente cosciente del fatto che questo è un pensiero che accomuna gran parte della gente in questo periodo.
4 Comments:
sei ufficialmente uscita dalla categoria secchioni, entrando in quella pendolari stressati.
Ma perchè non fai come me e prendi il treno per arrivare alla metro al posto di congelarti in motorino? Dai dai fai come me che mi diverto tutte le mattine.
E' chiaro, io voglio il kit per braccialetti.
ven dic 15, 11:19:00 AM
Dalla categoria secchioni sono uscita almeno un anno fa, entrando però nella setta dei semiotici. Ma te la spiego un'altra volta.
ok, archi lei cosa vuole?
ven dic 15, 11:30:00 AM
siediti prima di leggere.
Oggi mia madre ha detto: Luca, pensi che alla tua ragazza farà piacere un regalo per natale?
Io: ...
Lei: pensavo una cosa piccola, un pensiero
Io: ...
Lei: tu che la conosci cosa pensi le faccia piacere?
Io: ...
Lei: allora??
Io: ...
Lei: ...
Te lo giuro. E' successo pochi minuti fa. Ora rendiamoci conto di due cose:
A- mia madre mi ritiene fidanzato prossimo al matrimonio
B- morirò entro poche ore per aver formulato un pensiero simile
Sappiate che vi ho amato.
Luca
ven dic 15, 07:05:00 PM
Io e te oggi siamo all'estremo opposto.
Ti saluto dal Nord mentre tu piangi dal Sud.
Tu stringi la mano alla tua futura moglie che intanto parlotta con tua madre su che tipo di pigiama regalarti quest'anno, mentre io consolo la mia, cercando di convincerla che l'unico matrimonio a cui presenzierà tra le prime file sarà solo il tuo.
Auspico un tuffo nelle acque gelide per entrambi.
Auguri a tutti e due.
ven dic 15, 08:55:00 PM
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