Avere senso dell'orientamento non serve a nulla se tanto non sai dove andare. Meglio essere disorientati ma avere un punto da raggiungere. Quanto ci metti non è importante.

giovedì, ottobre 12, 2006

INIZIAMO BENE

Che dire su questi primi giorni a casa dei miei genitori.
Quando lo dicevo alle persone: sai dopo 4 anni che vivo con altre persone (perchè vivere da sola non me la sono mai sentita di dirlo non essendo mai stato vero), ora tornerò a vivere con i miei genitori.
Mi sono sentita rispondere una serie di: non ce la farai mai, non resisterai, sarà pesante, lo rimpiangerai, non vedrai l'ora di andartene, di trovarti una nuova casa.
Può essere che è perchè sono i primi giorni ma io non provo niente del genere, anche perchè chi li ha più visti i miei genitori da domenica mattina?
Loro fanno vita a parte.
Non si curano tanto se ci sono o meno e pensavo che la cosa in questi anni fosse cambiata. Invece è lo stesso.
Ieri sera alle 20.30 ho detto a mio padre: mangiamo insieme?
e lui ha detto: veramente?
e io: eh si veramente perchè non mangiamo insieme?
e lui: noi si, ma te non so, non lo sappiamo mica come sei abituata.
Volevo piangere.
Guardavo mio padre a cena e pensavo: quando io e loro siamo diventati io e loro? Smettendo di essere noi?
Si capisce?
Che ieri era mercoledì e io sono tornata a casa sabato e loro sono andati in montagna e sono tornati ieri pomeriggio, quindi alla fine ieri sera era la prima sera che si passava insieme e me la aspettavo diversa.
Loro parlavano, io completamente estraniata dai loro discorsi.
Mio padre è un uomo combattuto tra la sua anima libera e la sua anima conservatrice. Quella che ci tiene a vivere in un paesino in Brianza, dove è nata mia madre, dove vivono tutti i miei parenti. Che ci tiene a leggere il giornale alla sera e ad avere i suoi micro rituali. La sua anima libera invece ci ha dato un certo tipo di educazione, individualista e comunitaria allo stesso tempo. Fai quello che vuoi rispettando gli altri in sostanza.
Una cosa che solo a scriverla mi risulta difficile.
Allora alla fine della cena, mentre pensavo che sarei stata sommersa di domande e prescrizioni e invece non è successo nulla di tutto questo, sono andata nella mia stanza.
Ho preso il telefono e ho chiamato l'architetto.
Io: pronto, Paolo?
Lui: Giulia
Io: come stai?
lui: insomma, tu?
io: insomma
lui: ti sei messa la crema per la dermatite stamattina?
io: si, adesso che abito da sola devo essere un pò più adulta
lui: anche io.
E poi ho pianto un pò.

12 Comments:

Blogger meria said...

dai giulia, presto passerà, stai tranquilla.
e comunque sì, si capisce.
vivere da "adulti" in casa coi genitori è un passaggio difficilino, direi difficilissimo. a me è successo con mia sorella, ,ma ecco , io sì , potevo e posso dire "vivo da sola".
ed è stato graduale, ogni mattina sentire un po' meno il silenzio quando ti alzi , quando mangi, quando vai a letto.
ho gradualmente iniziato e poi l'ho sentito sempre meno.
è dura, ma figurati se non ce la fai.
ti abbraccio, piccina,
F.

gio ott 12, 09:53:00 AM

 
Anonymous Anonimo said...

Se non è facile per te non dare per scontato che per loro sia una passeggiata...

Loro si trovano una persona nuova, che è andata via per ottenere la sua libertà , e magari hanno paura di togliertela...o di essere oppressivi

Mettici sata pasienza per fargli capire che li vuoi nella tua vita cercando insieme quell'equilibrio che consente ad ognuno le proprie libertà, sia esso genitore sia esso figlio....

Concordo pienamente con meria, il processo è graduale....ciao
franalemax

gio ott 12, 10:24:00 AM

 
Blogger vanza said...

brutte bestie i genitori.
Ora, visto che io sono il figlio mancato di tuo padre, vuoi far cambio di casa?
Tu sei la figlia mancata di mia madre.
Forse saremmo a posto per la vita.
Stasera ne parlo con mia madre.

gio ott 12, 10:50:00 AM

 
Anonymous Anonimo said...

Ma come si fa? Io torno a casa mia a Brescia ogni due settimane e mangiare con i miei almeno a pranzo mi sembra il minimo. Pensa che il giorno che precede il mio arrivo mia mamma mi chiama e mi chiede cosa voglio per pranzo o per cena e me lo fa trovare.
Certo Giulia che se la situazione è questa o ti ci abitui oppure schizzi e torni a vivere con altri studenti o comunque con chiunque al di fuori dei tuoi.
Per il dott. Vanza Ne morirei se dovessi essere fidanzata con un informatico, mi tengo il mio uomo di Giursprudenza.

gio ott 12, 11:16:00 AM

 
Anonymous Anonimo said...

Non tutti sono fortunati Pandarius. Non ho la minima intenzione di schizzare via dai miei genitori, già ci pensano loro a farlo.
Vanzetti io il cambio lo farei, ma lei si deve ricordare che mio padre vive con mia madre e non so quanto le convenga.
Meno male che la Meria mi capisce sempre.
E franalemax ha sempre ragione.

gio ott 12, 12:49:00 PM

 
Anonymous Anonimo said...

di non andare a vivere a casa Vanzetti dove come minimo un mattino ti trovi il VanGa che rientra e con la scusa dell'affratellamento una palpata di tette non te la toglie nessuno.
cautela&circospezione.

gio ott 12, 02:14:00 PM

 
Blogger vanza said...

non sai quante volte ci ho provato, usando scuse anche più becere.

A parte le tette Giulia cara vieni quando vuoi, poi si trattava di uno scambio ma in effetti la tua mammina non mi vuol bene come il tuo papà. Ieri mi stava anche investendo con la macchina, e mi ha gridato dietro un pò di parolacce, solo perchè andavo in bici in contromano.
Senso di direzione maledetto.

gio ott 12, 04:15:00 PM

 
Anonymous Anonimo said...

me l'ha detto ieri sera che ti stava investendo.
Ti ha anche apostrofato con parole poco gentili. Direi che lo scambio non lo possiamo proprio fare.

ven ott 13, 09:57:00 AM

 
Blogger architettoPaolo said...

buongiorno.
Non avendo più comandi da elargire non so che scrivere.
Una cosa:
Tye ha mandato della roba a casa, ci vai tu Giulia a prenderla? L'ha presa il signor Marcello. Non ho idea di cosa sia, lui ha detto un pacco e delle buste. Io non faccio in tempo e il week end sarò fuori.
Ok? Fammi sapere.

Manuelito sta bene. Ha superato alla grande l'operazione e si trova completamente a suo agio nella mia nuova casa.

ven ott 13, 11:30:00 AM

 
Anonymous Anonimo said...

Fatto architetto.
Lettere e foto per noi, regalo per la sua nuova casa per lei.
E' tondo e fa un rumore strano, sento anche dei fili. Io starei attenta se fossi in lei.
Poi se lo viene a prendere o devo recapitare il tutto io?

ven ott 13, 02:40:00 PM

 
Anonymous Anonimo said...

...in ritardo...ma dopo un anno passato a spiarvi, un giorno che cos'è ?
Giulia, come ti capisco, io sono tornata da mia madre dopo 3 anni e passa e per non disturbare la sua nuova identità da single (in giro tutto il giorno,tornei a carte, viaggi, gite, ecc.), io ho completamente annullato la mia (lavoro,casa e viceversa)...mi sento un leone in gabbia...

ven ott 13, 04:19:00 PM

 
Blogger giulia said...

Spero di non arrivare ad annullare la mia identità, che trovo una cosa orribile ma allo stesso tempo molto facile da fare.
Non credo che i miei genitori possano arrivare a farmi sentire così, loro sono sempre stati in questo modo, sono io che fatico ad adattarmi al loro modo di essere.
Dovrebbero cambiare loro per me. Non credo lo possano fare e non credo lo vorrei fino in fondo.
Come sempre l'incontro è a metà strada.

ven ott 13, 06:24:00 PM

 

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